Intervista Alice Milani il suo ultimo lavoro è dedicato alla scienziata Marie Curie
Comics / News - 06 January 2018 11:00
Mauxa ha intervista la fumettista pisana Alice Milani, il suo ultimo lavoro per BeccoGiallo è un graphic novel interamente dedicato alla scienziata Marie Curie.
Alice Milani è una fumettista di origine pisana, i suoi graphic novel sono delle opere d’arte che racchiudono delle bellissime storie. L’ultima fatica è dedicata a Marie Curie, la grande scienziata polacca insignita di due Premi Nobel uno per la fisica e l’altro per la chimica. Prima di questa opera Alice Milani aveva scritto nel 2015, sempre per la casa editrice BeccoGiallo, un graphic novel dedicato ad un’altra grande donna polacca, Wislawa Szymborska (Premio Nobel per la letteratura).
l tuo ultimo lavoro pubblicato da BeccoGiallo è la storia di una grande scienziata, Marie Curie. Puoi raccontarci com’è nata l’idea di questo graphic novel?
La proposta è stata dell'editore, e l'ho accolta subito con entusiasmo. Mi intrigava l'idea di raccontare la vita di una scienziata, specialmente quella di Marie Curie. Oltre che una figura dal grande valore scientifico è stata anche una grande donna, forte, determinata e dal carattere molto sfaccettato, che meritava di essere raccontata in un fumetto. Ci sono già stati alcuni fumetti sulla sua vita, ma molto brevi e di impronta più che altro didattica, divulgativa. Io ho voluto affrontare il personaggio nella sua vita privata, oltre che nei traguardi lavorativi.
Quando si racconta la storia di una grande donna, com’è Marie Curie, non è facile bilanciare la vita lavorativa e quella privata del personaggio. Come sei riuscita a mantenere l’equilibrio tra questi due aspetti?
Non volevo fare un'opera puramente didattica, volevo costruire una storia che fosse godibile anche da chi non ha particolare interesse per la scienza. Al tempo stesso non volevo trascurare l'aspetto scientifico, che comunque era importantissimo. Ho scelto di spiegare bene solo pochi concetti, come quello della teoria della trasmutazione, perché i lettori lo capissero e potessero essere veramente partecipi dell'eccitazione della scoperta. Mi sono detta che sarebbe stato inutile bombardare il lettore di nozioni scientifiche senza svilupparle a fondo. Nella maggior parte delle pagine invece mi concentro sulle vicende private che sono intricate, avvincenti, drammatiche (gli ingredienti di una buona storia) e, soprattutto, universali.
Le tue tecniche di disegno sono più tradizionali, puoi raccontarci come nasce una tua tavola? Come consideri le tecniche digitali?
Vengo da una formazione pittorica, sono abituata a gestire i colori a mano, sulla tavola. Faccio pochi ritocchi in digitale. Non ho niente contro le tecniche digitali, anzi mi piace molto come le usano certi fumettisti, ma non sono adatte, credo, a come disegno io.
Come ti sei avvicinata al mondo dei fumetti?
Prima leggendoli, come tutti, poi facendo autoproduzione. Non ho mai smesso di leggere fumetti in tutti questi anni, anzi più ne leggo più ne leggerei, e credo che sia un buon modo per tenere gli occhi aperti e la mente ricettiva.
Quali sono gli autori che ispirano il tuo processo creativo?
Non saprei a quali autori di preciso mi ispiro, cerco di guardare cose più varie possibile, in modo da non trovarmi a imitare nessuno. Ad esempio sono molto impressionata dagli americani come Chris Ware, Daniel Clowes, Adrian Tomine, anche se il mio modo di disegnare non ha molto a che fare con il loro. Mi piace però la loro voce, il modo in cui prendono il lettore per mano e lo trasportano nel loro mondo e nel cuore della storia, che è quello che cerco di fare io, anche se in modo diverso.
Qual è il tuo prossimo progetto?
Non sono ancora partita con un nuovo progetto, sto facendo alcune storie brevi, intanto raccolgo del materiale.
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