Giovanni Floris: l'autore de 'Il confine di Bonetti' scinde il contratto con la Rai dopo 12 anni
Tv / News - 03 July 2014 21:48
Giovanni Floris ha pubblicato di recente il romanzo "Il confine di Bonetti": ma il giornalista cresciuto in Rai con "Ballarò" ha deciso di scindere il contratto con la Rai d
Giovanni Floris lascia la Rai e la conduzione di “Ballarò” in onda sul secondo canale. Dopo dodici anni di collaborazione.
\r\nRai. Ad annunciare la chiusura del contratto è la stessa Rai, che in una nota scrive: “Dopo dodici anni di conduzione di Ballarò e dopo un proficua esperienza quasi ventennale in Azienda, Giovanni Floris lascia la Rai”. La stessa Rai poi gli porge gli auguri di un radioso lavoro futuro: “La Rai, nel ringraziarlo per il lavoro svolto, gli porge i migliori auguri per il suo futuro professionale”. Il prossimo impiego potrebbe essere a La7, che annuncerà il palinsesto il 10 luglio 2014.
\r\nBallarò. Giovanni Floris cominciò a lavorare in Rai nel 1996, prima al Gr Rai poi a “Baobab, notizie in corso”, “Senza Rete”, “Radioanch’io”. Fu inviato in Indonesia, Giappone, Thailandia, Cina, in Cile, Argentina, Brasile. Nell’estate del 2001 coprì la sede di New York vivendo l’esperienza dell’11 settembre.
\r\nLibri di Giovanni Floris. Le inchieste vanno da “Una cosa di centrosinistra” a “Monopoli”, da “Fatti chiari“ a “Risiko: i veri problemi degli Italiani, le finte guerre della politica”. Nel 2007 è uscito “Mal di Merito“, l’ano successivo “La fabbrica degli ignoranti“ indagine su scuola e università. Del 2009 è “Separati in patria”, inchiesta che racconta l’Italia spaccata tra Nord e Sud. “Zona retrocessione” (2010) sulla crisi dell’economia italiana, “Decapitati” (2011) sulla parabola della classe dirigente italiana, “Oggi è un altro giorno” (2013) analisi della politica che verrà.
\r\nLibro Il confine di Bonetti. Giovanni Floris pubblica nel 2014 “Il confine di Bonetti”, con una trama che s‘incentra su notaio Ranò, borghese romano che finisce in prigione e poi davanti a un magistrato. Emerge lentamente la confessione di una vita, delle avventure di un ragazzo Marco Bonetti, finito anche lui in carcere. L’amicizia maschile si dipana tra catastrofi sentimentali e bravate al limite del decoro, vacanze e giri in motorino. Lo spaccato che emerge è quello dei ragazzi degli anni ottanta, tra televisione commerciale, pentapartito, del crollo delle ideologie mondiali.
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