Giorgio Napolitano, criticato da Travaglio in un libro e 7 milioni di spettatori per il discorso tv
Comics / News - 01 January 2014 15:44
Giorgio Napolitano: il Presidente della Repubblica ha avuto ottimo share durante il discorso di fine anno. Diversi sono i libri pubblicati sulla sia figura, da quelli polemici di Marco Travaglio a que
Giorgio Napolitano ha ottenuto ottimo share nel suo discorso di fine anno. La media è stata di sette milioni di spettatori. Il discorso si è incentrato sul miglioramento nel settore del lavoro e sulla necessità di avere “coraggio di rialzarsi, di risalire la china (...) di praticare la solidarietà (...) di intraprendere e innovare: quello che mostrano creando imprese più donne, più giovani, più immigrati che nel passato”.
Ma le critiche nei suoi confronti sono mancano. E soprattutto in libreria che si concentrano recentemente i commenti. Il più recente volume è "Viva il re! Giorgio Napolitano, il presidente che trovò una repubblica e ne fece una monarchia” di Marco Travaglio, edito da Chiarelettere. Qui il vicedirettore de “Il fatto quotidiano” racconta una controstoria incentrata sul fatto che l’attuale Presidente della Repubblica presenti incongruenze, e appella il governo italiano del 2013 una “tecnocrazia a responsabilità limitata”. Travaglio analizza il suo settennato da Presidente, riportando che “di cose che non vanno, nella sua carriera e soprattutto nei suoi sette anni e mezzo al Quirinale, ma anche prima, ce ne sono parecchie: pensieri, parole, opere e omissioni”.
Articolo sui libri storici e mitologici
Sempre edito da Chiarelettere è “I panni sporchi della sinistra: I segreti di Napolitano e gli affari del Pd” di Ferruccio Pinotti e Stefano Santachiara. Si dà uno sguardo più generale sulla sinistra, dagli scandali bancari a quelli della sanità, dalle fondazioni e amministrazioni locali alle inchieste che hanno sciolto la classe dirigente.
Più focalizzato sull’esperienza giovanile è ”Giorgio Napolitano. La traversata da Botteghe Oscure al Quirinale” di Paolo Franchi. Qui si parte da Napoli, durante la guerra con le passioni di giovane antifascista, quali il cinema, il teatro, la letteratura, la poesia, la musica. Insieme a lui c’erano Raffaele La Capria, Giuseppe Patroni Griffi, Rosellina Balbi, Antonio Ghirelli. Si passa poi alla militanza nel Pci, sotto la guida di Giorgio Amendola, all’Europa e all’elezione a capo dello Stato.
“La via maestra: L'Europa e il ruolo dell'Italia nel mondo” di Federico Rampini e dello stesso Napolitano fa convergere l’interesse nazionale italiano con quello comune europeo. Il libro doveva essere pubblicato dopo aver lasciato il Quirinale, ma con la rielezione si sentì l’esigenza di divulgare le idee guida dell'azione del presidente sul versante internazionale. L’idea che Napolitano persegue diviene così quella dell’istituzione di una “democrazia sovranazionale”. L’altro aspetto citato è quello inerente il legame esigente tra Europa e Stati Uniti, senza il quale non si potrà avere ruolo di primo piano in zone come il Nordafrica, il Medio Oriente e i Balcani.
Articolo sui libri thriller in classifica
Del 2008 è “Dal Pci al socialismo europeo. Un'autobiografia politica”: lo stesso Napolitano ripercorre l’arco della sua esperienza, facendo spesso combaciare la storia conosciuta con episodi inediti.
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