FIFA 17, recensione videogame per PS4 e Xbox One: un viaggio nel mondo calcistico
Games / News - 27 September 2016 14:00
FIFA 17 rinnova lo spirito immediato e spettacolare della serie, con centinaia di squadre e campionati su licenza. La perfezione della Premier League si rispecchia nell'inedita modalità storia
FIFA 17 è il videogioco più atteso e venduto in Italia ogni anno, un vero e proprio fenomeno videoludico di fine settembre. Il titolo prodotto e distribuito da Electonic Arts arriva su PS4 e Xbox One con diverse novità, prima su tutte l’utilizzo di un nuovo motore grafico, con il Frostbite usato per la prima volta in un titolo calcistico. Il rinnovamento annuale corre lungo una maggiore fisicità degli scontri, anche grazie a decine di nuovi animazioni, e un sistema di calci da fermo totalmente rivisitato, un cambiamento radicale rispetto al passato.
Il Viaggio, The Journey, è l’inedita modalità introdotta in FIFA 17, un’assoluta novità nel panorama calcistico. Electronic Arts ha seguito la filosofia degli sportivi prodotti da 2K Games, con un’impostazione molto simile per contenuti e struttura alla storia già presente in NBA 2K, da diverse edizioni. Il nostro cammino parte dagli spogliatoi e dagli allenamenti di Alex Hunter, una delle maggiori promesse del calcio inglese. Le nostre prestazioni sul campo avranno conseguenze nel futuro professionistico da calciatore, con una storia inframmezzata da scene di intermezzo e l’interazione con personaggi del mondo calcistico, una gradita novità nell’universo FIFA.
Il gameplay di FIFA 17 parte dalle basi gettate dai precedenti episodi su console, ampliando la gamma di possibilità e varianti di gioco con interessanti novità. La prima riguarda il sistema di contatti fisici, che assumono una nuova dimensione, grazie al classico tasto adibito alla copertura del pallone. La protezione riveste un ruolo ancora maggiore rispetto al passato, con spallate, spinte e gomiti appoggiati al petto dell’avversario, capaci di rallentare l’azione e creare possibilità di inserimento o di girata. Ottimo il controllo durante i calci da fermo, ora totalmente rivisti e stravolti. Durante le punizioni e gli angoli, infatti, avremo la possibilità di decidere postura del calciatore, luogo dove indirizzare il pallone e relativa potenza, con cross più o meno tesi, indirizzati a un calciatore specifico o in funzione di particolari schemi. Le perplessità maggiori vengono invece dal sistema dei rigori, approssimativo ed esteticamente insoddisfacente, con pose di tiro che assumo spesso caratteristiche grottesche. Altro difetto risiede nella fisica del pallone, sin troppo leggera in diverse circostanze, che crea passaggi o tiri di testa fuori dalla norma, condita da rimpalli poco realistici. La modalità FUT di FIFA 17 perfeziona nell’estetica e nelle modalità la già ottima e collaudata struttura del precedente episodio. L’enorme seguito e partecipazione da parte degli utenti viene settimanalmente ripagata da EA con continui aggiornamenti delle figurine di gioco, versioni potenziate dei calciatori in linea con gli sviluppi e le vicende del calcio reale.
La grafica di FIFA 17 beneficia delle novità introdotte dal motore grafico proprietario Frostbite, prodotto da DICE e già usato in altri titoli Electronic Arts, tra cui la serie Battlefield, Dragon Age e il prossimo Mass Effect Andromeda. I settori in cui il nuovo indirizzo tecnico si esprime al meglio sono quelli relativi all’illuminazione, alla ricostruzione degli stadi e in una resa di volti e pelle decisamente più realistica rispetto al passato. Le scansioni facciali assumono così una caratterizzazione marcata, unita a movimenti più naturali dei calciatori e delle maglie, che ora si muovono insieme a noi. Se la Premier League mantiene il primato assoluto in termini di fedeltà e ricerca di verosomiglianza, con tutti gli stadi e i volti scannerizzati, un lavoro migliore è stato dedicato anche alla Serie A, con i giocatori della Juventus interamente riprodotti e una buona percentuale di altre squadre curate maggiormente. Manca ancora, purtroppo, la licenza della serie cadetta, unico neo che si protrae da anni, a differenza delle altre leghe, licenziate anche nelle categorie minori. Il motore grafico riesce a ricreare atmosfere uniche e davvero riuscite nelle decine di stadi differenti, punto di forza del Frostbite, che mette letteralmente in campo strutture e un pubblico dall’affascinante presenza visiva.
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