Fellini, regista della Dolce Vita: a vent'anni dalla morte le celebrazioni continuano
Cinema / Festival / News - 31 October 2013 13:59
Il 31 ottobre del 1993 il regista riminese concludeva la sua esistenza terrena, salendo contemporaneamente nell'Olimpo degli Dei della settima arte
Ricorre oggi il ventesimo anniversario della morte di Federico Fellini, il regista riminese autore di capolavori immortali come "La Strada" (1954), "La Dolce Vita” (≤1960), ”Giulietta degli Spiriti” (1965) e "Amarcord” (1973) Il nome di Fellini non si presta ad equivoci: per chiunque è evocativo dell'età d'oro del cinema italiano, alfiere di una stagione mitica e irripetibile. Nato a Rimini nel 1920 da padre romagnolo e madre romana, nel 1939 si trasferisce a Roma dove lavora prima come caricaturista in periodici satirici e poi come scrittore di copioni per emittenti radio e compagnie teatrali, fino all'approdo al grande amore, il cinema.
L'esordio come assistente alla regia e co-produttore arriva nel 1950 con "Le Luci del Varietà”, quindi dà inizio a una produzione fertile e vivace, apertamente influenzata dalla scuola neorealista alla quale deve la sua formazione, evidente in lungometraggi come ”Lo Sceicco Bianco” e ”La Strada”. Quindi, alla fine degli anni cinquanta, la sua produzione assume dei tratti peculiari, onirici, barocchi e sognanti, che diventano distintivi dell'autore riminese, influenzato anche dal lavoro di Carl Jung: ”8 1/2", ”Giulietta degli Spiriti”, ”Satyricon” e ”Il Casanova”, sono delle pietre miliari della cinematografia mondiale. Interessanti anche alcuni lavori dell'ultimo periodo, tra cui quel La Voce della Luna, splendido testamento artistico, con un Roberto Benigni perfettamente a suo agio nell'atmosfera squinternata e psichedelica della storia.
Come viene ricordato, a distanza di due decadi, quello che per molti cineasti di fama internazionale è semplicemente Il Maestro? Le celebrazioni del ventennale sono iniziate a Bari, con una mostra organizzata dal Bif&st, mentre alla Mostra di Venezia è stato presentato il film-documentario "Che strano chiamarsi Federico”, di Ettore Scola. Al Festival di Roma è prevista per il 9 novembre la proiezione del documentario "Federico degli spiriti - L'ultimo Fellini”, di Antonello Sarno, dove vengono ricostruiti i giorni tra la morte del regista e il suo funerale. Anche il Torino Film Festival infine, renderà omaggio a Fellini con la proiezione di "8 e mezzo” restaurato dalla Cineteca Nazionale in collaborazione con Medusa. Una serie di celebrazioni atte a tener vivo il ricordo dell'arte di un genio visionario che non smette di incantare i cinefili di tutto il mondo.
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