Ennemi Public, recensione del primo episodio della serie tv
Al Roma Fiction Fest è stata presentata la serie tv belga "Ennemi Public"

Uscire di carcere dopo aver strangolato una bambina e rifugiarsi in un'abbazia. È questo l'assunto da cui parte "Ennemi Public", serie crime della Radio Télévision Belge Francophone presentata al Roma Fiction Fest.
\r\nIl paragone naturale è con la serie "The Fall", in cui un uomo viene creduto artefice di alcuni assassinii, con le indagini che conducono ad incolparlo. "Ennemi Public" è scritto da Tony Marchant è diretto da Dearbhla Walsh, che ha già lavorato a "Shamless: qui il dubbio sulla colpevolezza è fugato, perché dall'inizio sappiamo che Guy Béranger (Angelo Bison) ha ucciso una giovane. Quindi il suo crimine è assodato, e la reclusione nell'abbazia è una libertà vigilata: ma nel paesino di Vielsart gli abitanti osteggiano questa presenza, considerata un "nemico pubblico" con un pregiudizio difficile da revocare .
\r\nChloé Muller (Stéphanie Blanchoud) è il suo addetto alla sorveglianza, donna impulsiva e attanagliata dall'ansia, dovuta anche alla morte della sorella assassinata anni prima. L'odio degli abitanti per il criminale Guy erompe quando la notte una bambina scompare, tanto che tutti collegano l'accaduto con la presenza dell'uomo nell'abbazia.
Paula nella tensione del momento setaccia la zona, di notte penetra in una fattoria credendo che nasconda il sequestro della bambina, finché fa esplodere un lucchetto che sigilla un congelatore. È lì dentro il corpo della piccola?
Da questi fatti si comprende come da una parte la miniserie emuli i meccanismi del crime, come appunto in "The Fall" o "Fargo". Ma dall'altro agisca nella mente di Paula, che quando agisce è timorosa di sbagliare, e quando evita di muoversi si danna come inadempiente.
\r\nÈ quindi su di lei che si concentra la tensione, più che sull'assassino Guy che forse non è più capace di commettere delitti. Quindi è l'acquisizione della lucidità da parte di Paula ad essere l'obiettivo della storia, lei stessa reclusa nel suo passato e nell'abbazia costretta a sorvegliare l'uomo. Paula richiama così oltre che il detective Stella Gibson di "The Fall" anche Dana Scull di "X Files", entrambi interpretati da Gillian Anderson. Infine Sarah Linden (Mireille Enos) della serie "The Killing".
\r\nL'assassino Philip invece serve come pretesto per dare il senso al titolo della serie, ovvero se si possa perdonare una persona condannata per un atroce delitto. Ed è l'unione di questi due aspetti a dare spessore alla serie, che gode della spontaneità dei prodotti ancora acerbi. Si tratta infatti della seconda serie prodotta in generale nel Belgio di lingua francofona.
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