Danza - Al Festival dei Due Mondi il San Francisco Ballet incanta
Daily / News - 30 June 2014 07:00
La compagnia statunitense diretta dal coreografo Helgi Tomasson inaugura a livello tersicoreo la cinquantasettesima edizione della manifestazione d'arte, musica, spettacolo e cultura che si tiene ogni
Danza. Da venerdì 4 a domenica 6 luglio 2014 al Festival dei Due Mondi di Spoleto torna il grande balletto. Tersicore, la musa danzante, si riaffaccia sui palcoscenici di una manifestazione nazionale ed europea fra le più importanti grazie all'arte soave del San Francisco Ballet che, in tre serate al Teatro Romano, incanterà un pubblico fatto di appassionati, intenditori o semplicemente curiosi. L'appuntamento è alle nove e un quarto di sera. Il biglietto, posto unico, costa quarantotto euro. Un prezzo tutto sommato accessibile che le vale tutte, anche perché lo spettacolo offerto si configura quale una prima ed esclusiva italiana.
San Francisco Ballet. Il San Francisco Ballet è la più antica compagnia professionale di balletto USA, nonché una delle maggiori, abituata a regolari tournée in rinomatissimi teatri di risonanza mondiale. Da quasi un trentennio è diretta dal coreografo Helgi Tomasson, ideatore di oltre quaranta pezzi danzati premiato da tanti riconoscimenti durante la sua sfavillante carriera. Fra i tributi ricevuti l'artista della danza, ormai settantunenne, annovera l'onorificenza di Ufficiale dell’Ordine delle Arti e delle Lettere in Francia, una laurea honoris causa presso la Juilliard School di New York ed il titolo di Gran Cavaliere con Stella dell’Ordine del Falcone nella nativa Islanda.
Festival dei Due Mondi. Il Festival dei Due Mondi grazie al San Francisco Ballet propone quattro brani ballati per un totale di diciannove interpreti che si avvicendano sul palco con movenze atte a suscitare stupore, emozione, incanto. La prima coreografia inscenata s'intitola “From Foreign Lands” (“Da terre straniere”) e, snodandosi su una partitura musicale gioiosa, trasporta gli spettatori nella poliedrica dimensione della danza di carattere, includendo passi che richiamano balli folcloristici italiani, spagnoli, tedeschi, ma anche russi, ungheresi e polacchi.
Performance. Il secondo pezzo danzato è “Variations for Two Couples” (“Variazione per due coppie”) dell'olandese Hans van Manen: una coreografia che riempe lo spazio narrando relazioni problematiche fra i ballerini in un'atmosfera densa di minimalismo, contrasti, complessità. Una performance che implica sensazioni forti, suscitando domande, riflessioni, dubbi. Una creazione artistica che è segno e sogno di realtà che fanno vibrare le corde dell'anima in una danza tesa, impegnativamente presente a se stessa.
Sir Frederick Ashton. Su un brillante walzer di Johann Strauss II risulta invece ballata la terza coreografia dello show, firmata dal genio inglese di Sir Frederick Ashton: un festante passo a due chiamato “Voices of Spring” (“Voci di primavera”) in cui protagonisti sono la tecnica e la grazia degli interpreti che si danno al pubblico in toto, dimostrandosi musicali, irreprensibili e dotati d'inconfutabili qualità comiche. La loro è una danza che porta il sorriso, trascinando lo spettatore in un vortice d'eleganza che sembra non avere mai fine!
Helgi Tomasson. L'ultimo brano ballato in programma è opera di Helgi Tomasson: quel “7 for Eight” (“7 per otto”) che, dopo l'esordio del 2004, è divenuto un classico del repertorio del San Francisco Ballet. Impostato su sette movimenti di quattro concerti di Johann Sebastian Bach e studiato per un'esecuzione effettuata da otto impeccabili professionisti, si tratta di una danza dedicata al movimento puro che si sostanzia di note e di corpi, i quali dialogano in un continuo interscambio poetico. Un flusso d'energia vitale capace d'incatenare temporaneamente gli astanti alle poltrone. Vedere per credere.
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