Da Katniss a Jyn Erso, il trionfo delle donne forti e indipendenti al cinema

Cinema / Fantasy / News - 14 January 2017 08:00

È innegabile come, negli ultimi anni, i blockbuster di Hollywood facciano sempre più affidamento su personaggi femminili carismatici e volitivi, una tendenza da attribuirsi in larga part

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Film The Greatest Beer Run Ever - Una birra al fronte - video

Al cinema non sono mai mancati i personaggi femminili memorabili: c’è Clarice Sterling, l’intrepida agente dell’FBI interpretata da Jodie Foster ne “Il silenzio degli innocenti”; Ellen Ripley, l’eroina della saga di "Alien" con il volto di Sigourney Weaver; Beatrix Kiddo, la protagonista dei due “Kill Bill” di Quentin Tarantino… la lista è infinita. Sin dai suoi albori, la settima arte ci ha raccontato storie di donne incredibili: basti pensare alla Rossella O’Hara di “Via col vento”, o ad Holly di “Colazione da Tiffany”.

Allo stesso tempo è impossibile negare che il successo, negli ultimi anni, di film come “Frozen” e di franchise come quello di “The Hunger Games” abbia creato una vera e propria tendenza, che incoraggia Hollywood a mettere delle donne forti e moderne alla guida dei suoi blockbuster di punta. La nuova trilogia di Star Wars, inaugurata nel 2015 da J.J. Abrams con “Star Wars VII – Il risveglio della forza”, ha come protagonista la giovane Rey, interpretata da Daisy Ridley. Una scommessa che si è rivelata vincente, e che la Disney ha rilanciato nel 2016 con “Rogue One: A Star Wars Story”, spin-off del franchise creato da George Lucas in cui il fulcro della vicenda è ancora una volta un personaggio femminile (stavolta Jyn Erso, alias Felicity Jones).

D’altronde questo nuovo trend deve molto non solo alle avventure di Katniss Everdeen, ma anche alla Disney stessa: lo straordinario successo di “Frozen” (tutt'ora il maggior incasso nella storia del cinema d'animazione), ovvero di un film in cui al centro non c’è una storia d’amore, ma l’indissolubile legame tra due sorelle, ha sicuramente contribuito all’emancipazione delle protagoniste femminili nei kolossal hollywoodiani. E infatti “Oceania”, l’ultimo lungometraggio prodotto dalla Disney uscito lo scorso Natale, ha come protagonista una ragazza che vive mille avventure non per trovare il principe azzurro di turno, ma per aiutare gli abitanti della sua isola.

Insomma, seppur lentamente e faticosamente, le donne stanno infine riuscendo a conquistarsi i loro spazi. Nel 2017 ci attende “Wonder Woman”, un film su una supereroina (interpretata da Gal Gadot) diretto da una donna, Patty Jenkins. Poi ci sarà “Captain Marvel”, nuovo capitolo del Marvel Cinematic Universe che per ora ha annunciato solo la sua protagonista, Brie Larson. La DC, dal canto suo, ha già confermato lo spin-off dedicato ad Harley Quinn, indubbiamente il personaggio più riuscito dell’ultimo “Suicide Squad”, grazie soprattutto al talento e al fascino della sua interprete, Margot Robbie. Anche il cinema d’autore sembra intenzionato a seguire il trend: basti pensare a “Jackie”, il biopic con Natalie Portman dedicato appunto a Jacqueline Kennedy, o ad “Elle”, di Paul Verhoeven”; oppure al prossimo progetto di Ron Howard, “Zelda”, in cui Jennifer Lawrence sarà la moglie del celebre scrittore F. Scott Fitzgerald.

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