Christopher McQuarrie, George Clooney protagonista nel ruolo di Preston della sua sceneggiatura de Il mostro di Firenze
Cinema / News - 28 April 2014 07:30
Lo sceneggiatore e regista USA è attualmente nel capoluogo della regione Toscana per trovare le "parole giuste" con cui gli interpreti si esprimeranno nel suo film. Clooney reciter&ag
Christopher McQuarrie. Regista e sceneggiatore statunitense nativo di Princeton, New Jersey, Christopher McQuarrie sta lavorando al suo ultimo film e, per tale motivo, in questi giorni di fine aprile 2014 è a Firenze. La storica città capoluogo della Toscana serve all'artista per ispirarlo nella stesura della sceneggiatura.
George Clooney. Protagonista dell'opera di Christopher McQuarrie sarà l'amatissimo George Clooney, recentissimamente salito alla ribalta della cronaca rosa per la sua unione sentimentale con l'avvocatessa britannica d'origini libanesi Amal Alamuddin. Clooney ha donato alla donna un anello di fidanzamento e pare che le abbia pure chiesto di sposarlo...
Protagonista. Con un attore tanto importante fra gli interpreti principali delle vicende che verranno narrate sul grande schermo sotto la sapiente regia di Christopher McQuarrie, ci vuole un testo scritto all'altezza cui bisogna applicarsi senza riserve. Il film si chiamerà “Il mostro di Firenze” (titolo originale: “The Monster of Florence”); verrà tratto dal romanzo-inchiesta “Dolci colline di sangue” del giornalista marchigiano Mario Spezi e dello scrittore USA Douglas Preston.
Sceneggiatura. Christopher McQuarrie, già premio Oscar come Migliore sceneggiatura originale per “I soliti sospetti” (“The usual suspects” del 1995), non ha ancora conosciuto George Clooney, né si sa quando partiranno le riprese, finanziate dalla Smokehouse Pictures. Ignoti anche i dettagli del lungometraggio.
Il mostro di Firenze. Sulla macabra storia del mostro di Firenze, denominazione sintetica utilizzata dai mass media per indicare l'autore o gli autori del susseguirsi di ben otto duplici omicidi avvenuti in terra fiorentina fra il 1968 ed il 1985, i dubbi sono ancora molti. In particolare, secondo gli scrittori di “Dolci colline di sangue”, la verità è diversa da quella cui sono pervenute le procure di Firenze e Perugia.
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