Chaussures de lumière: dalla scarpina di Cenerentola agli anfibi ingioiellati di Chanel e Saint Laurent

Daily / News - 13 November 2013 07:00

Mondo calzature, un universo variegato. Dai tanti significati, estetici, funzionali, psicologici e non solo. Se iniziamo ad esaminare un individuo, letteralmente dalla punta dei piedi alla cima dei ca

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Metti la nonna in freezer

Chaussure de lumière, ossia scarpe di luce. Mille possono essere i riflessi visivi e le implicazioni emotive derivanti dall’oggetto calzatura, una sorta di emblema che parla di noi ed, assolvendo a scopi di protezione, estetici e funzionali, riflette la nostra interpretazione della realtà, il nostro modo di sentire, nonché le nostre scelte individuali. Gli psicologi oggigiorno concordano nell’affermare che le scarpe sono indicatori della personalità e rappresentano un’estensione del sé: forniscono un numero piccolo, ma utile d’informazioni su coloro che l’indossano. Sebbene relegate al ruolo di accessori, in verità costituiscono l’abito del piede, l’avvolgono e ne assumono la forma: osservando un paio di calzature usate si può notare come e quanto una persona cammina, quale sia la sua postura e, di conseguenza, dedurne la maggiore o minore timidezza od introversione caratteriale.

Il termine scarpa proviene  dal latino “scalpere” (incidere), verbo affine a  “sculpere” (scolpire). Indica  un oggetto di sembianze nitide e di valenze magiche nell’immaginario collettivo e popolare. Qualcosa di prezioso, perché capace d’indurre trasformazioni non solo in chi le calza, ma persino in chi le guarda. Non a caso la celeberrima scarpina di Cenerentola nella versione dei fratelli Grimm era fatta d’oro, metallo pregiato e nobile, simbolo di luce, del fuoco e del sole. E, nella più nota versione firmata dal francese Perrault, era invece fatta di cristallo, emblema anch’esso di luminosità, trasparente e puro. Curiosamente però possedeva una forma propria e non modificabile, tanto è vero che era in grado d’indossarla solo Cenerentola: era stata inventata per lei dalla fata sua madrina, poiché soltanto la buona fanciulla aveva le doti morali per portarla.

Altre favole ci raccontano di scarpe che veicolano differenti poteri, come le calzature della strega dell’est ne “Il mago di Oz” o le inquietanti scarpette rosse nell’omonima fiaba ottocentesca del danese Hans Christian Andersen. Scarpe che imprigionano. Scarpe che sfavillano. Scarpe che, ad ogni modo, servono per camminare nel complicato sentiero della vita. Proprio come le recenti creazioni di Chanel e Saint Laurent, capaci di sorprendere le passerelle parigine con bikers boot ingioiellati agevoli da indossare, trasversali da abbinare e divertenti da personalizzare! Sono stati customizzati, rispettivamente, tramite catene e mediante gioielli barocchi. Ma possono corredarsi anche a bracciali, a pietre preziose ed a stelle bicolore! Insomma, non c’è limite alla fantasia per avventurarsi nel mondo… Perché, riprendendo le parole del professore Jean Servier,  “camminare con le scarpe”, da un punto di vista sociologico, “significa prendere possesso della terra” e risulta dunque importantissimo sentirsi comodi nel paio che indossiamo ai piedi.

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