Ce qui nous lie, tre fratelli e un vigneto per il film di successo in Francia

Cinema / Comedy / News - 14 August 2017 08:00

Ce qui nous lie è uno dei film di maggiore successo in Francia: è diretto da Cédric Klapisch.

image
  • CONDIVIDI SU
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon

Film Voyagers - video

Ce qui nous lie è il film di Cédric Klapisch ambientato in un vigneto della Borgogna, dove tre fratelli si riuniscono.

È uno dei film di maggiore successo in Francia, avendo incassato 4,5 milioni di euro in due mesi (è uscito il 14 giugno 2017). Nel cast ci sono Pio Marmaï, Ana Girardot e François Civil.

La trama è quella di Jean (Pio Marmaï) ha lasciato la sua famiglia e la sua nativa Borgogna da dieci anni per fare il giro del mondo. Dopo aver appreso della morte imminente del padre, torna nella terra della sua infanzia. Qui trova la sorella Juliette (Ana Girardot), e suo fratello, Jeremiah (François Civil).

Ma il padre è scomparso poco prima dell'inizio della vendemmia, e i tre decidono di completare il lavoro paterno. Nel giro di un anno assieme alle stagioni i tre coltivano anche la loro fratellanza, assieme all’uva che sta per essere vendemmiata.

Lo stesso regista (“L'appartamento spagnolo”, 2002; “Bambole russe”, 2005; “Rompicapo a New York”, 2013) ammette di avere voluto realizzare un film sul vino dal 2010: “Non avevo mai partecipato alla raccolta, ero curioso di vedere come funzionasse”.

Il regista ha seguito con precisione i cambiamento di scenario del vigneto con il passare delle stagioni, spostandosi per i sei mesi successivi in Borgogna per trovare un albero. Quello ideale per raccontare il passare del tempo e delle stagioni.

Due sono stati i prescelti: uno a Meursault e l’altro a Pommard, optando per l'inquadratura corretta e il momento giusto per fotografarli. Dalle 52 foto immagini ne nacque un materiale per fare un film.

L’esigenza di filmare la natura e ambientarvi una storia è nata dalle mutazioni anche sociali: dopo gli atti terroristici di cui la Francia è stata vittima, relegare una vita ideale in luogo appartato pare una necessità inconscia. “Il rapporto tra la gente di città per l'agricoltura o il cibo sta cambiando”, ha dato il regista. Inoltre i meccanismi della virtualità di internet qui sono assenti, trovando una specifica relazione alle cose.

Si passa poi ai metodi di viticoltura, che si modificano con l’evolvere del passaggio all’età adulta: ci sono due fratelli e una sorella, che intrecciano nuovi rapporti in un mondo idilliaco.

Per la rivista Band of Outsiders il film mescola amore, gelosia, tenerezza; i produttori del vino sono reali, e secondo la visita LCI è proprio questa la forza della pellicola, che fa evolvere la cronaca familiare con la reale formazione vinicola degli attori. “Persistente in bocca”, lo acclama Positif.

© Riproduzione riservata



Seguici su

  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon