Carcere e serie tv: dalla sopravvivenza alla scoperta dei propri lati oscuri
Tv / News - 06 January 2017 07:00
Il racconto televisivo di genere carcerario dagli anni Settanta all'epoca contemporanea: il caso "The Night Of".
Il racconto televisivo ha affrontato l'ambito carcerario fin dagli anni Settanta, dapprima con un approccio ironico compiuto dalla sitcom britannica “Porridge” e poi nella forma della soap opera con la produzione australiana “Prisoner”.
\r\nLa congiunzione tra la fiction e l’ambiente sociale della prigione ha trovato sviluppi al termine degli anni Novanta con la serie statunitense “Oz”, concentrata sulle dinamiche che avvengono all’interno di un penitenziario, e successivamente con “Prison Break”, in cui sopraggiunge il momento della fuga dal carcere.
\r\nParte della produzione seriale confina il racconto di genere carcerario nell’ambito di una visione prettamente femminile. L’immagine della donna reclusa è raccontata in numerose fiction, da “Wentworth” a “Bad Girls” fino a “Unité 9”. Tuttavia questo filone narrativo ha ottenuto maggiore popolarità con “Orange Is the New Black”, prodotto che ha beneficiato dell’avvento delle piattaforme streaming.
\r\nL'indagine nelle serie tv: un processo in continua evoluzione
\r\nNel 2016 “The Night Of” ha ridefinito alcuni aspetti del crime drama attraverso uno stile narrativo estremamente diretto e capace di stabilire un rapporto empatico con lo spettatore. Nel perseguire questo scopo, la serie creata da Steven Zaillian e Richard Price riserva molto spazio allo sviluppo umano del protagonista Nasir Khan che avviene proprio all’interno del carcere.
\r\nL’evento alla base della trama si svolge in una notte. Naz conosce Andrea, una misteriosa ragazza che lo invita nel suo appartamento. I due assumono stupefacenti e fanno sesso, la mattina seguente Naz si sveglia solo, appoggiato su un tavolo. Sale al piano di sopra per salutare Andrea e tornare a casa. La ragazza è stata uccisa e giace tra le lenzuola insanguinate del suo letto.
\r\nIl ruolo della scena del crimine nel racconto investigativo
\r\nIl panico travolge Naz, che fugge dall’appartamento e poco dopo viene fermato dalla polizia. Le circostanze complicano inesorabilmente la sua condizione, gli indizi dell'omicidio ricadono su di lui. La trama trasmette il senso di sconforto e impotenza provato del protagonista, che raggiunge il suo apice nel momento in cui viene accompagnato all’interno del carcere.
\r\nLe fasi dell'ingresso di Naz all’interno del penitenziario sono descritte in modo dettagliato e incrementano ulteriormente la sensazione della “perdita della libertà”. Il protagonista deve sopravvivere all’interno di un ambiente ostile, la cui pericolosità è trasmessa dalle espressioni degli altri detenuti rivolte verso il ragazzo.
\r\nLa narrazione si divide in due spazi, uno esterno che si concentra particolarmente sul lavoro dell'avvocato John Stone, e uno interno che segue l'evoluzione della condizione di Naz nel carcere e rappresenta logiche di gerarchie di potere conosciute anche dalla serialità italiana, da “Romanzo Criminale” a “Gomorra - La serie”.
\r\nPer sopravvivere il protagonista di “The Night Of” chiede aiuto a Freddy, il quale esercita una forte influenza sugli altri detenuti e perfino sulle guardie penitenziarie. Da questa scelta di Naz prende avvio un ulteriore sviluppo degli effetti che la reclusione ha sul profilo umano e comportamentale del ragazzo. Non riesce a ricordare cosa è accaduto quella notte ma l’opinione che ha di sé stesso lo porta a escludere la sua colpevolezza. Tuttavia l’ingresso nelle dinamiche del carcere lasciano emergere inaspettati aspetti del suo carattere.
\r\nSotto la protezione di Freddy, inizia a delinquere introducendo droga all’interno della prigione e proprio mentre la collettività esterna si interroga sulla sua innocenza, all'interno del carcere Naz mostra lati oscuri che influiscono anche sul suo aspetto estetico e dai quali non si distaccherà una volta uscito dal carcere, quel luogo dove è sopravvissuto conoscendo una parte di se stesso.
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