Back 4 Blood
è il seguito spirituale della serie Left 4 Dead, da cui eredita
struttura, atmosfere e parte del team di sviluppo originale, ora
riunitosi sotto Turtle Rock Studios. Il titolo va a coprire un
settore di mercato che negli ultimi anni ha visto alcune produzioni
tentare la strada cooperativa, ma senza il successo ottenuto durante
l'era PS3/Xbox 360, dove era forte il fascino dei primi giochi
pensati esplicitamente per il multiplayer online.
Back
4 Blood è uno
sparatutto in prima persona
votato alla modalità cooperativa, fino a
quattro
giocatori, all'interno di
scenari piagati da un'apocalisse di Infestati, zombie assetati di
carne e sangue umano, trasformati in creature dalla diversa tipologia
e caratteristiche. Il parassita che ha dato il via all'epidemia è
chiamato
Verme del Diavolo, a cui i sopravvissuti sembrano immuni e
da cui parte la Campagna di disinfestazione del gioco; la Resistenza
è capitanata da un ex ufficiale dell'esercito, ai cui ordini ci
saremo noi e i nostri compagni di avventura. Il focus, più che sulla
storia e sui quattro atti in cui è divisa, è incentrato sui
personaggi selezionabili, per
un totale di otto: la differenza tra le varie classi non è solo
estetica, ma è marcata da abilità specifiche, skill e bonus da
utilizzare, fondamentali per il team e la sopravvivenza. Se infatti
alla difficoltà più bassa il gioco rimane abbastanza permissivo,
anche con giocatori casuali, alle difficoltà più elevate la
cooperazione e l'aiuto tra utenti diviene imprescindibile, pena il
game over anticipato. Costruire quindi il nostro
team,
magari con gente con cui parlare e interagire, è una prerogativa per
superare i vari stage, in un'avventura che rimane corporsa
sia in termini di contenuti che di variabili ludiche. In tal senso la
Campagna è pensata per essere rigiocata (ci sono
tre
livelli di difficoltà), grazie
ad un sistema di
modificatori
che cambiano l'esperienza di gioco e ad aspetti casuali che
differenziano ogni singola partita. Gran parte del divertimento
viene, ovviamente, dalla modalità
multiplayer cooperativa
online, ma è comunque
possibile affrontare l'intera storia in
singolo
con gli altri personaggi controllati dai bot, ma senza la possibilità
di ottenere ricompense. Dal lato
competitivo online
troviamo invece una mal riuscita Modalità Sciame, dove le due
squadre di giocatori si dividono in Sterminatori e Infestati,
con l'obiettivo di sopravvivere più a lungo dell'avversario.
Il
gameplay ricalca e modernizza
l'ottimo feeling di Left 4 Dead: uno shooting veloce, adrenalinico e
arcade, che conferisce un feedback alle armi piacevole e dinamico. La
progressione vede sostanzialmente il giocatore partire da un rifugio
e cercare di raggiungere il successivo, con in mezzo una notevole
quantità di zombie da eliminare, tra orde e oggetti da raccogliere.
Le meccaniche di gioco si basano molto sull'introduzione delle
Carte,
con un mazzo a nostra disposizione che si espande di pari passo al
potenziamento della base militare, una sorta di hub centrale da cui
partono tutte le spedizioni. La costruzione del deck personale
permette di sbloccare bonus per noi e la squadra, con alcune carte che possono essere utilizzate per ricevere speciali ricompense nel corso
delle missioni; di contro, anche il nemico può attivare dei malus
specifici, che modificano l'esperienza di gioco. La
grafica di
Back 4 Blood vede un ottimo
compromesso tra fluidità, necessaria per uno shooter del genere, e
un impatto visivo piacevole, con personaggi vari tra loro, scenari
carichi d'atmosfera, nemici presenti in gran quantità su schermo e
boss di fine capitolo. Il doppiaggio in italiano è altrettanto buono, e
mai scontato in produzioni più piccole e recenti, e accompagna il
giocatore in una Campagna principale corposa, divisa in quattro atti
e 33 livelli di gioco.
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