American Gods recensione, il fumetto tratto dal bestseller di Neil Gaiman
Comics / News - 10 April 2017 10:00
"American Gods" il fumetto di Dark Horse giunge al secondo numero, mentre sale l'aspettativa per la serie tv.
“American Gods #1” ha debuttato a metà marzo per Dark Horse, mentre il secondo numero è disponibile da mercoledì 12 aprile. Il fumetto è l'adattamento del pluripremiato omonimo romanzo fantasy horror (2001) di Neil Gaiman.
La sceneggiatura è affidata a Craig Russell (“The Sandman: The Dream Hunters”) in collaborazione con lo stesso Gaiman. Il compito di disegnare l'affascinante immaginario del libro spetta, invece, a Scott Hampton (“Hellboy”, “Batman”).
La trama ha come protagonista Shadow Moon che sta per tornare in libertà. In galera, ha avuto molto tempo per pensare: lo aspetta una bellissima moglie, un lavoro nella palestra del suo amico Robbie e il fermo proposito di stare fuori dai guai. Un bagno caldo e un paio di ciabatte suona come toccare il paradiso. Insomma, ci sono le buone premesse per guadagnarsi una seconda vita.
E invece, riceve la notizia della morte di Laura a causa di un incidente stradale. Uscito di prigione con qualche giorno di anticipo, una terribile tempesta crea grossi problemi al traffico aereo finchè Shadow, in seguito a una bizzarra serie di eventi, si ritrova seduto in prima classe accanto a un uomo misterioso: dice di chiamarsi Mr. Wednesday e mostra di conoscere molti particolari inediti della sua vita, tra cui anche la morte dell'amico Robbie. È improbabile che un ex galeotto possa sperare in un lavoro dignitoso, ma Mr. Wednesday offre a Shadow una proposta in merito discretamente allettante...
Da qualche parte a Los Angeles, manca poco a mezzanotte, una prostituta di nome Bilquis è in procinto di farsi letteralmente venerare da un nuovo cliente: in realtà, l'ignaro è nelle mani di una dea, una versione re-immaginata della leggendaria Regina di Saba, che finirà per risucchiarne il corpo in uno stato d'estasi totalizzante.
Il romanzo è incentrato sulla guerra in atto tra le divinità antiche e quelle moderne. Nei primi, troviamo gli dei della mitologia norrena (tra cui Odino, Loki, il rimpianto Thor suicidatosi negli Anni Trenta), egizia, africana, slava, nativa americana e altre, quelle più antiche giunte negli Usa attraverso i flussi migratori. Nel gruppo delle nuove divinità adorate, invece, si distinguono il Ragazzo tecnologico, la grande sorella TV, la dea Media.
La sceneggiatura segue fedelmente l'andamento del libro, i dialoghi sono brillanti con momenti umoristici, l'atmosfera minacciosa.
Disegni e colori supportano i diversi stati d'animo del protagonista, dall'attesa in prigione alla disperazione per la morte della moglie e, infine, lo smarrimento: si passa dalle tonalità grigie e uniformi degli ambienti carcerari ai toni accesi dei ricordi dell'amata Laura.
La sequenza finale incentrata su Bilquis, alias la Regina di Saba, è un'esplosione trionfale di tonalità selvagge, scioccanti quanti magnificenti.
“American Gods” debutterà come serie televisiva - ideata da Bryan Fuller e Michael Green, prodotta e trasmessa da Starz - il prossimo 30 aprile. Le aspettative sono alte grazie ai fan del bestseller letterario. Nel cast, Ricky Whittle (Shadow Moon), Emily Browning (Laura), Ian McShane (Mr. Wednesday).
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