Abbraccialo per me, 'con Stefania Rocca si è creata una bella complicità': intervista all'attrice del film Giulia Bertini
Cinema / News - 19 April 2016 11:30
Abbraccialo per me è il film con Stefania Rocca e Vincenzo Amato, sul tema della diversità mentale: Mauxa ha intervistato l'attrice Giulia Bertini.
Abbraccialo per me è il film di Vittorio Sindoni, distribuito da Zenit dal 21 aprile 2016. Nel cast ci sono Stefania Rocca, Vincenzo Amato, Moise Curia e Giulia Bertini.
Mauxa ha intervistato Giulia Bertini, che nel film interpreta il ruolo di Tania Gioffredi: “Sono la sorella piccola di Ciccio, al quale è molto attaccata - ci dice Giulia - Affronta con lui le difficoltà che purtroppo incontra un ragazzo che soffre di una sindrome dissociativa. Eppure lei non si lascia scoraggiare, è determinata nel cercare un aiuto per il fratello tanto amato, mantenendo sempre una grande lucidità”.
La trama del film “Abbraccialo per me” segue la storia di Caterina (Rocca), madre premurosa: il figlio Francesco è affetto da disabilità intellettiva, lei costruisce un legame simbiotico con lui, lacerando così il rapporto con il marito. Solo la figlia (Bertini) aiuta la madre a sfondare i pregiudizi.
“Il personaggio di Tania è maturo, forte, coraggioso - racconta Giulia - dal quale ci sarebbe molto da imparare. Ho cercato di essere il più naturale e spontanea possibile, chiedendomi semplicemente cosa avrei fatto io stessa, se mi fossi trovata al posto di Tania”.
Vittorio Sindoni, regista esperto in racconti impegnati era molto preciso sul set: “È stato come un padre, indirizza gli attori verso la via più giusta - dice Giulia - Vittorio tiene molto a questo film e di conseguenza cercava di ottenere il meglio da noi. Finché non aveva tirato fuori la giusta emozione dalla scena, non si passava a quella successiva”.
Dal punto di vista recitativo la calibratura era essenziale: “Il messaggio del film è forte, noi non potevamo fare né troppo, né troppo poco. Bisognava trovare il giusto equilibrio per dare la giusta verità alla scena”.
Giulia ha recitato soprattutto con Stefania Rocca, che appunto interpreta la madre. “Era necessario e fondamentale instaurare un buon rapporto tra di noi per poter restituire alla scena il rapporto madre-figlia, e in effetti si è creata una bella complicità della quale vado molto fiera. Nonostante il tema drammatico siamo sempre riuscite a ritagliarci dei momenti di divertimento che sicuramente ci hanno reso più unite e pronte ad affrontare poi quella finzione così tragica e lontana dalle nostre vite”.
D. Giulia, il tema de film è anche quello di non sapere accettare le differenze. Cosa pensi di questa lettura?
R: “La gente ha paura, è spaventata da ciò che non conosce ma soprattutto da ciò che non comprende e quindi, per la maggior parte delle persone la prima reazione è di allontanarsi. Giudicano, si lamentano, non si sforzano minimamente di empatizzare. Insieme potremmo essere tutti più forti, meno soli, invece a soffrire poi sono i più deboli”.
D. Hai lavorato anche nelle serie tv “L’allieva”, “Distretto di Polizia”, “Cotti e mangiati”: quale mezzo preferisci, la televisione o il cinema?
R. “Ho iniziato a lavorare in tv come attrice a 13 anni, quindi oltre a ‘L’allieva’ e ‘Distetto di Polizia’ ho anche altre esperienze. Nonostante abbia fatto quasi solo televisione, preferisco il cinema. I tempi di lavorazione sono diversi, di conseguenza, cambia l'attenzione che viene impiegata nel girare una scena. La troupe diventa la tua famiglia, lavorare bene con il gruppo, contare l'uno sull'altro é la chiave per ottenere un buon risultato. Ne approfitto per ringraziare ancora una volta quella di ‘Abbraccialo per me’, se il mio personaggio arriverà al pubblico è anche merito di tutto il gruppo”.
Per i prossimi progetti Giulia Bertini - che lavora anche come fotografa e videomaker- è sul set del film di Claudio Amendola: “Mi occupo del backstage. Spero di lavorare anche al prossimo film di
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