Festival Del Cinema Di Pesaro: Mostra Fotografica Dedicata A Lizzani
Cinema / News - 25 June 2010 14:52
Nella mostra fotografica, dal titolo Un lungo viaggio nel cinema, Lizzani è raccontato attraverso le immagini in tre diversi momenti della sua vita:
- la collaborazione con il fotografo Alfonso Avincola nata sul set di una decina di film (dal 1960 con Il Gobbo passando per L'oro di Roma, Il processo di Verona, L'autostrada del sole episodio di Thrilling, Un fiume di dollari, Banditi a Milano, L'amante di Gramigna, Barbagia, Roma bene, per finire con Torino nera del 1972). La parte della mostra "Alfonso Avincola fotografa Carlo Lizzani" è composta da circa 40 immagini di vari formati (20x30, 30x40, 35x45), ed è proposta in collaborazione con il Centro Cinema Città di Cesena, istituzione culturale del Comune di Cesena che si occupa da più di un decennio di fotografia di cinema.
- le foto vintage scelte dallo stesso Carlo Lizzani nel suo archivio di circa 30 scatti.
- gli scatti odierni, circa 15, realizzati da Gianfranco Gorgoni.
SÌ, VIAGGIARE, di Vito Zagarrio
E' bello ed emozionante vedere questo gruppo di cineasti sorridersi l'un l'altro, nel manifesto della Mostra fotografica di Franca Mancini: troneggia a sinistra del fotogramma Roberto Rossellini, ma accanto a lui i più giovani Ermanno Olmi, Citto Maselli, François Truffaut; e Carlo Lizzani, alto, magro, con gli occhiali da sole, un sorriso compiaciuto e complice. E' una foto-culto, che racchiude in uno scatto una fetta importante di storia del cinema.
La Mostra "Carlo Lizzani. Un lungo viaggio nel cinema" è un "altro" viaggio nel cinema di Lizzani. Un viaggio attraverso le foto di scena di Alfonso Avincola, le fotografie scelte nell'archivio personale di Lizzani, e infine gli scatti recentissimi di Gianfranco Gorgoni nella casa romana di Lizzani, con il regista in mezzo ai suoi trofei. Lo spettatore può assistere, come in un film di animazione o un fumetto, allo sviluppo del cinema di Lizzani, da Achtung! Banditi! sino a Hotel Meina, passando per momenti importanti come Banditi a Milano e Fontamara (belle le foto di un Volontè sempre intenso), come Cronache di poveri amanti (struggente il ricordo di Mastroianni), Svegliati e uccidi (la Gastoni), Mussolini ultimo atto (la Mangano). E così via. Le foto della Mostra consentono al pubblico di penetrare dentro una galleria di personaggi straordinari, gente umile di manzoniana memoria (Esterina) e vip della Storia (Edda Ciano, Maria José, ecc.). Molti di questi personaggi sono donne, cui Lizzani ha sempre dedicato uno sguardo particolarmente attento e complesso.
E poi c'è Lui, nelle foto di scena, a testimoniare di come Lizzani sia sempre presente sul set, accanto ai suoi attori, accanto all'azione. Un regista dall'evidente carica vitale, che sta accanto alla macchina da presa e ai suoi protagonisti. Nei suoi film, d'altronde, lo abbiamo visto anche interprete di se stesso: ad esempio in Barbagia, quando recita la parte del giornalista che intervista Graziano Mesina, o indirettamente nelle tante volte in cui c'è un'intervista (ad esempio l'inizio di Banditi a Milano) o una ricostruzione di cronaca.
Insomma, la Mostra di Franca Mancini consente un rapido, ma affascinante ripasso del cinema di Lizzani. Un cinema "eclettico", come si evince dal volume che presentiamo, ma nel senso migliore di poliedrico, complesso, sfaccettato e ibridato, come nei casi del cinema contemporaneo più degno di restare della storia.
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