Alberto Sordi, 2 libri ricordano l’attore come emblema di mezzo secolo d’Italia

Alberto Sordi, a dieci anni dalla scomparsa avvenuta il 24 febbraio 2003 è ricordato con varie manifestazioni: dalla mostra al Complesso del Vittoriano che fino al 31 marzo ripercorre il rapporto con la capitale attraverso fotografie, filmati, lettere autografe, al documentario “Alberto il grande” di Carlo e Luca Verdone.
Anche due libri recenti affrontano il personaggio di Alberto Sordi, tra carriera e vita privata. Il primo libro è la riedizione del volume di Goffredo Fofi, “Alberto Sordi. L'Italia in bianco e nero” del 2005, edito da Mondadori e pubblicato negli Oscar Storia. Qui si analizza come Sordi sia l’emblema di ciò che gli italiani avrebbero voluto essere nella seconda metà del Novecento, come in uno specchio che spesso fa ridere dei difetti, altre volte fa vergognare. i film di Sordi diventano quindi parte essenziale di un passato che ci appartiene: Fofi narra la vita del grande attore effettuando una panoramica  sugli artisti con cui ha lavorato.
Il secondo libro è “Alberto Sordi. L'italiano” di Giancarlo Governi (Curcio editore): Sordi da attore è stato marito, vedovo, scapolo, seduttore, vigile, commissario, ladro e mafioso. Da interprete ha dato fisionomia all’Italia, dagli esordi in teatro al cinema, fino ai successi alla radio. Governi sulla base di innumerevoli conversazioni con Sordi, nate per la preparazione del programma televisivo “Storia di un italiano” delinea un ritratto spassoso e al contempo nostalgico dell’uomo Sordi  (al seguente link è possibile acquistare il libro “Alberto Sordi. L'Italia in bianco e nero” e “Alberto Sordi. L'italiano”).

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