Il comissario Nardone ci racconta il boom economico degli anni '60

Tv / News - 28 September 2012 06:21

Ieri sera nuova puntata de Il commissario Nardone, fiction ambientata nella Milano degli anni '60

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Film Tito e gli alieni

Ieri sera 27 settembre su Rai Uno nuovo episodio della fiction a tinte gialle Il commissario Nardone, ambientata in Italia dopo la seconda guerra mondiale che racconta la vera storia del commissario Mario Nardone, interpretato da Sergio Assisi.

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Due sono gli episodi che la Rai ha proposto per la serata. Il primo, intitolato Il Ritorno, racconta la Milano del 1958, allo scoccare del boom economico e al diffondersi della criminalità organizzata, sempre più astuta e spietata. Nardone cercherà di combatterla con la tenacia che lo contraddistingue, con il sostegno della moglie, e con accanto il fidato collega, Muraro che purtroppo verrà colpito da un proiettile.
Passione Torbida è il titolo del secondo episodio. La storia riparte da ferimento di Muraro. L'uomo è legato da un filo sottile alla vita, e questo avvenimento spingerà Nardone a ricostruire la vecchia squadra, al fine di dare la caccia al criminale che a quasi ucciso l'amico e collega.

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Il commissario istituirà un numero di pronto intervento che rivoluzionerà la vita della Polizia di Stato Italiana: il numero 777, utile per richiedere l'intervento delle forze dell'ordine.

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Come si è evinto anche dall'ambientazione della serie tv, ci troviamo negli anni '60, nel momento in cui la nostra nazione viveva uno dei momenti economici più floridi della storia, ovvero quello de Il miracolo economico italiano, periodo di forte crescita economica. La forte crescita economica fu data da una serie di fattori simultanei, come l'incremento vertiginoso del commercio internazionale e il conseguente scambio di manufatti che lo accompagnò, la fine del protezionismo dell'Italia, la disponibilità di nuove fonti di energia e la trasformazione dell'industria dell'acciaio. Grazie a questa ventata di nuove ideologie e scoperte nel campo industriale, il Bel Paese divenne un Paese in cui era piacevole vivere.

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Torneranno mai quei momenti? Di certo ora viviamo la situazione opposta, in cui lo stallo economico, le mancate opportunità che si danno ai giovani, il lavoro che ormai è un miraggio, i politici che guardano solo ai loro interessi, fanno dell'Italia un paese da cui scappare il prima possibile.

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