Recensione Un anno da leoni: gli osservatori sofisticati
Cinema / News - 27 July 2012 06:49
In Un anno da leoni Jack Black già protagonista di I fantastici viaggi di Gulliver, Owen Wilson ultimamente apparso in Midnight in Paris e Steve Martin interprete di È complicato, sono impegnati in un
Recensione, Un anno da leoni: gli osservatori sofisticati. In Un anno da leoni Jack Black già protagonista di I fantastici viaggi di Gulliver, Owen Wilson ultimamente apparso in Midnight in Paris e Steve Martin interprete di È complicato, sono impegnati in una gara del tutto particolare che dura un intero anno.
La trama vede Kenny Bostick (Owen Wilson), l'uomo da battere, l'arrogante detentore del record di avvistamenti di uccelli che sta tentando di migliorare la sua precedente performance a costo di aprire una crisi matrimoniale con l'avvenente Jessica (Rosamund Pike). Ad insidiare il suo primato sulla scena del Big Year altri due appassionati di ornitologia, Stu (Steve Martin) uomo di successo ormai alla soglia del pensionamento che vuole realizzare il sogno della sua vita a costo di contraddire i suoi collaboratori e Brad (Jack Black) un programmatore di computer trentaseienne e divorziato che vive con i propri genitori.
Un anno da leone è ispirato dal libro di Mark Obmascik del 2004 The Big Year che è anche il titolo originale di questa nuova commedia. Questo hobby chiamato bird watching consiste appunto nell'osservazione degli uccelli e delle varietà di specie che si trovano in natura, soprattutto durante il periodo delle migrazioni. Il birder, l'osservatore, deve essere in grado di distinguere e classificare i volatili in relazione ai suoni o ai canti che emettono, per il piumaggio di cui sono ricoperti e per il tipo di volo che compiono.
Un anno da leoni è una di quelle commedie sofisticate che non fa prorompere in risate ma che diverte con sensata leggerezza. Non utilizza gag visionarie quanto irreali né un linguaggio che devia nel turpiloquio ma lascia affiorare gli affetti senza che condizionino troppo la trama. I protagonisti sono presi dal loro hobby ma consapevoli delle scelte e degli obblighi che la loro vita gli impone. Vedono questa loro attività come l'opportunità di recuperare del tempo per sé ma allo stesso tempo assorbono i pesi delle loro vite. Riflettere sulle proprie responsabilità, sui fallimenti quotidiani, sul rispetto dei propri familiari, sull'infatuazione. Tutto questo si svolge in una lotta all'ultimo avvistamento tra amicizia e conflitto. Una commedia che inoltre permette di scoprire un hobby che porta chi lo pratica ad un contatto diretto con la natura, con un mondo colorato e dalle molteplici sfumature, con paesaggi incontaminati e suggestivi.
Il cast di Un anno da leoni è formato da attori che hanno mostrato una verve ironica innata già nel corso della loro carriera e che forse sono un poco ingessati dalla sceneggiatura ma conferiscono comunque ai personaggi un carattere molto realistico, autentico. Tra i protagonisti figurano appunto i giò citati Jack Black (L'amore non va in vacanza, Amore a prima svista, I fantastici viaggi di Gulliver), Owen Wilson (Midnight in Paris, Libera uscita, Starsky & Hutch), Steve Martin (È complicato, La pantera Rosa 2, Looney Tunes: Back in Action). Sono inoltre da considerare le star Rosamund Pike (La furia dei titani, Johnny English - La rinascita, We Want Sex) nella parte della moglie di Kenny Bostick che vuole un figlio mentre il marito è troppo concentrato sulla gara. Brian Dennehy (Rambo) e Dianne Wiest (Pallottole su Broadway) nelle vesti dei genitori di Brad. JoBeth Williams (Private Practice ) moglie comprensiva di Stu. Rashida Jones (The Social Network) nei panni di una attraente concorrente che cattura le attenzioni di Brad.
La regia di The Big Year è stata affidata a David Frankel già celebrato per la direzione di film come Io & Marley, Il diavolo veste Prada oltre ad alcuni episodi di serie televisive di successo tra le quali Sex and the City e Band of Brothers.
La voce fuori campo del protagonista permette allo spettatore di essere introdotto alla trama ma non sembra la parte migliore di un film che ha delle sequenze che sembrano tratte da un documentario della National Geographic caratterizzate da un effetto realmente magnetico.
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