Recensione film Se sei così, ti dico di sì: con Belen Rodriguez e Emilio Solfrizzi
Cinema / News - 15 April 2011 09:49
Belen Rodriguez ed Emilio Solfrizzi: la showgirl in un film che racconta di lei
Recensione Se sei così, ti dico di sì: un film per Belen Rodriguez. Occorre sfruttare il successo di una star finché spremendo se ne usi il succo: affrontare così la presenza della showgirl del momento è un\'operazione di marketing notevole. Belen Rodriguez è passata da una professionalità inesistente fino ad un anno fa, fatta di corse in auto senza patente con Fabrizio Corona, tape a sfondo erotico, calendari, ad una carriera che l\'ha portata a presentare il festival di Sanremo, recitare in un film tratto da Camilleri (il commissario Montalbano) e in un altro prodotto dai fratelli Antonio e Pupi Avati.
Tanto che fino all\'estate scorsa molti si chiedevano quale lavori svolgesse questa bella argentina giunta in Italia. Ora lo sappiamo: farà l’attrice, ancora incerta nell\'interpretazione di questo film di Eugenio Cappuccio, Se sei così, ti dico di sì, ma che potrebbe proprio volgere il grande schemo. Il brio c\'è, la trama un po\' malinconica richiama quella felliniana di Ginger e Fred (1981) e lei vi si accosta con pudicizia.
Emilio Solfrizzi interpreta Piero Cicala, che con Io, te e il mare ottenne un enorme successo negli anni ’80, con un milione di dischi venduti e che ora brancola nel buio. Quando gli viene chiesto di esibirsi con il suo cavallo di battaglia nella trasmissione televisiva I migliori anni condotta di Carlo Conti, alloggia nello stesso albergo romano di Talita Cortes, diva sudamericana giunta in Italia per promuovere un nuovo prodotto. La Cortes crede che Cicala sia un cantante famoso: fotografati assieme dai paparazzi, lui è scambiato per il nuovo fidanzato della Cortes.
Scritto da Antonio Avati, il film non presenta guizzanti trovate narrative ma trasmette quel senso di nostalgia che tanto abbraccia un pubblico adulto. La trama sembra emulare parte della vita acrobatica della Rodriguez: non importa poi se la regia sia stanca, i tempi eccessivamente lunghi, la recitazione frastagliata. Il film è per Belen e lei incide in caratteri maiuscoli una lunga riga sul suo curriculum.
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