Italia Nel Caos: Bloccati Aerei E Treni Causa Neve

Daily / News - 23 December 2009 13:15

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Film The Black Phone - video

Resoconto di questi primi giorni di neve e gelo che hanno travolto le regioni del centro-nord dell'Italia: disastroso. Non viene in mente altro termine che spieghi in maniera migliore la catena di disagi e disservizi causati a migliaia di persone, che da domenica scorsa hanno tentato di muoversi da nord a sud e viceversa con ogni mezzo possibile.

Treni, aerei, auto bloccate causa maltempo. La situazione del traffico automobilistico era prevedibile, rallentamenti dovuti a forti piogge e nevicate che hanno costretto i conducenti a diminuire la velocità in autostrada e in qualche caso a montare anche le catene. Fin qui tutto normale, dato il periodo dell'anno. Ma la situazione precipita tragicamente in città come Milano, che totalmente spiazzata dalle nevicate (per altro previste e annunciate da tutti i centri meteorologici con sibillina precisione) è rimasta bloccata nei suoi 30 cm di neve, con ingorghi creatisi nelle principali arterie stradali del centro che hanno reso la vita difficile a tutti coloro che, seguendo il consiglio del vicesindaco Riccardo De Corato, avevano preso i mezzi pubblici. Tram bloccati, corse soppresse, autisti svogliati che non sapevano cosa fare. Colpa del Comune e dell'ATM, che non hanno avuto l'accortezza di prepararsi in tempo al peggioramento delle condizioni atmosferiche? Colpa di chi dovrebbe tenere agibili e pulite le strade, nonostante la presenza dei circa 3 mila spalatori, 800 vigili urbani e i 300 mezzi spargisale e i 200 spazzaneve disponibili? I rinforzi inviati dal ministro della Difesa Ignazio La Russa, consistenti in circa 800 militari per aiutare l'amministrazione comunale ad uscire dalla situazione imbarazzante nella quale ci si trova sono quantomeno tardivi. Ma come sempre a soffrirne e rimetterci sono i contribuenti, e trovare le responsabilità diventa una logorante caccia al tesoro. In alcuni casi davvero esasperate.  E le condizioni non migliorano molto a Brescia, Bologna, Venezia e via così. Insomma questo Natale all'insegna della neve renderà di certo felici molti bambini, ma ha già contribuito a rendere incazzati molti adulti. Vale la pena soffermarsi anche sulla situazione degli aerei e dei treni, che hanno letteralmente lasciato a piedi i passeggeri di metà Paese. Per quanto riguarda gli aeroporti, le principali difficoltà si sono riscontrate per i voli diretti nelle località degli altri paesi europei, Inghilterra, Spagna e anche per i voli provenienti dagli U.S.A, anch'essi travolti da insistenti nevicate. Tuttavia anche sul suolo nazionale si fa fatica a garantire quei pochi voli non cancellati con destinazione Milano, Roma, Palermo, Venezia, Bologna; tanto che alcuni aeroporti come quello di Verona hanno deciso di chiudere i battenti.

Grosse difficoltà a Milano Linate e Bergamo. Le compagnie aeree Easyjet e Alitalia si sono comunque prese cura di rimborsare e/o sostituire i biglietti di tutti quei voli non effettuati (seguire procedure sui siti Internet delle relative compagnie). Passando alla situazione della rete ferroviaria, le cose non migliorano, anzi. L'esempio che offre il ritratto della situazione sono le oltre 600 persone costrette a trascorrere la notte tra domenica 20 e lunedì 21 dicembre alla stazione Termini di Roma, all'addiaccio, in attesa del treno fantasma per Torino. Ma questo è solo uno dei numerosi altri casi che si potrebbero elencare: cancellazione di centinaia di treni, ritardi allucinanti di oltre 200 minuti sull'orario previsto e, come ovvia conseguenza, sovraffollamento dei pochi treni disponibili. Tutti Eurostar e treni Alta Velocità, nemmeno a dirlo, gli unici che sembra riescano ad affrontare un viaggio, sempre ammesso che si aprano le portiere. Naturalmente aggirandosi per la stazione di Milano Centrale ci si imbatteva in situazioni pietose, disperati che maledicevano in diverse lingue divinità di ogni tipo, oppure interi nuclei familiari come il caso di una famiglia di tre componenti che è stata costretta a sborsare la "modica" cifra di 230 euro per un Freccia Rossa fino a Roma Termini. Trenitalia cerca di sminuire i danni e replica che il servizio è stato garantito nei limiti possibili, e si è affrettata a precisare che il rimborso i malcapitati passeggeri che hanno subito attese interminabili se lo possono sognare. Ci mancherebbe altro, mica è colpa di Trenitalia se nevica...Però è colpa di chi amministra e decide verificare che tutto sia in regola, che siano state prese le misure adeguate per garantire la regolare "efficienza" del servizio, come disporre delle contromisure indicate per prevenire il gelo degli scambi, assicurare il riscaldamento nelle carrozze ecc.

D'altronde la situazione pietosa delle infrastrutture ferroviarie italiane non è cosa nuova, ci si chiede solamente perché non cambi mai niente, a cominciare da chi come l'ad di Ferrovie Mauro Moretti si limita a frasi poco felici come: "Portatevi qualche maglione pesante, qualche panino in più e qualche bottiglia d'acqua". Sarebbe stato bello vederlo alla stazione Centrale di Milano o a Roma Termini distribuire personalmente panini e bibite a chi si trovava in serie difficoltà. Peccato che se ne sia guardato bene dal farsi vedere in giro. Le associazioni a tutela dei consumatori (Codacons in testa) sono già sul sentiero di guerra per quanto riguarda i rimborsi. A conclusione di questo triste racconto, cito un episodio al quale ho assistito di persona: un passeggero partito da Milano, reduce da un volo cancellato e interminabili ritardi, riesce a prendere un treno e ad arrivare a Firenze dove ha la coincidenza con un altro treno diretto ad Orte. Sale al volo sul secondo convoglio, meravigliato dal colpo di fortuna e stremato dalle ore di attesa; si siede e quando il controllore di turno gli chiede il biglietto, viene multato perché a suo dire è reo di non aver percorso tutto il treno alla ricerca del controllore stesso per vidimare il biglietto. Alle proteste del passeggero, e al tentativo di spiegare la sua difficile situazione, l'insensibile controllore risponde chiamando un finanziere in borghese che obbliga il malcapitato a pagare l'ammenda. Questa si che è efficienza, che servizio! Brave Ferrovie!

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