'Studio Uno era una fucina di talento e di creatività': intervista a Andrea Bosca
Tv / News - 14 February 2017 07:00
La seconda puntata della miniserie televisiva "C'era una volta Studio Uno" va in onda su Rai 1 il 14 febbraio 2017. Mauxa ha intervistato Andrea Bosca, interprete del personaggio di Stefano.
Abbiamo intervistato l'attore Andrea Bosca, nel cast della miniserie televisiva "C'era una volta Studio Uno". La seconda e ultima puntata della fiction diretta da Riccardo Donna va in onda su Rai 1 il 14 febbraio 2017.
\r\nD: Ti sarebbe piaciuto partecipare realmente a Studio Uno?
\r\nR: Studio Uno era una fucina di talento e di creatività. Fu anche duramente osteggiato perché usciva dagli schemi di allora. Mi sarebbe piaciuto sia recitare che danzare magari proprio con Mina. Si vede bene quante prove si facevano, quanta cura. Ci siamo ispirati a questo senso di febbrilità.
\r\nD: Nella miniserie interpreti Stefano, il direttore del corpo di ballo. Cosa pensi della danza? Credi che abbia ancora un ruolo fondamentale nel varietà contemporaneo?
\r\nR: Stefano mi ha regalato una full immersion nella danza, che avevo solo sfiorato negli anni di studi teatrali e che è un meraviglioso mezzo per esprimere l’animo umano. Nel Varietà è sempre stata centrale e credo che lo sia ancora. Il livello e la preparazione devono sempre essere altissimi e trovo motivante vedere gli sforzi a cui i danzatori si sottopongono ogni giorno. C’è qualcosa di molto molto incoraggiante in questo. E poi i grandi artisti della danza hanno già mostrato che non c’è limite di età per il vero danzatore. Pina Bausch insegna. L’arte di esprimersi con la danza è incontenibile, come la recitazione.
\r\nD: Il tuo personaggio costruisce un rapporto di complicità con la ballerina Elena, interpretata da Giusy Buscemi. Come si sviluppa la vostra storia?
\r\nR: Stefano è un uomo appassionato che vuole il meglio dagli altri perché è sempre stato severo innanzitutto con se stesso. Intuisce le potenzialità di Elena, ma non sopporta vederla sprecare il tempo e il talento. Stefano sa che se Elena cominciasse a credere in se stessa, avrebbe la forza di diventare qualcuno. Ma deve proteggere anche il lavoro degli altri danzatori. Lo rispetto, per questo. Elena ha un cuore e Stefano lo sente. Sono due persone che indossano un’armatura ma sotto sotto sono simili. Sono attratti ma il ruolo che ricoprono li divide. Come andrà a finire? Scopritelo il 13 e 14 febbraio su Rai 1.
\r\nD: Nel 2016 hai partecipato a "I Medici", sempre su Rai 1. Negli USA la serie televisiva è disponibile su Netflix. Cosa ne pensi delle piattaforme streaming?
\r\nR: Mi piacciono molto le serie prodotte da Netflix, mi sembrano di una qualità altissima e le storie che raccontano sono fresche. Speriamo di collaborare in futuro. Sono grato per essere parte del progetto internazionale “Medici”, un grandissimo successo qui in Italia che sta facendo bene anche all’estero. Mi trovo a mio agio con l’inglese
ma credo che se le nostre produzioni avranno il coraggio di investire in storie nuove, nel mondo i prodotti italiani prenderanno sempre più piede.
D: Prossimamente sarai anche in "Romanzo Famigliare", di che si tratta?
\r\nR: E’ una serie tv di Francesca Archibugi che racconta di una famiglia che torna a vivere a Livorno, la città d’origine. E’ l’occasione per chiudere i conti col passato ma anche per attendere il futuro, visto che la giovanissima protagonista (Fotinì Peluso) rimane incinta a 16 anni, come sua madre prima di lei (Vittoria Puccini). Io sarò Giorgio Valpredi, giovane rampollo di una famiglia di industriali livornesi un tipo simpatico e a volte un po’ tonto, con la fama da donnaiolo e sempre sull’orlo della bancarotta. E’ stato emozionante essere diretto da Francesca, cinema prestato alla televisione. Cast e troupe sono diventate letteralmente una famiglia. La città ci ha regalato nuove e vere amicizie ed io ho imparato a parlare in livornese e ho vissuto un’estate magica: un po’ geniale e un po’ tonta proprio come Giorgio.
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