Tv show '610 da vent'anni': intervista a Lillo e Greg

610 da vent'anni è lo Show che va in onda su Radio2 e RaiPlay. Condotto da Lillo, Greg e Carolina di Domenico, nacque nel 2003, con il titolo 610 (sei uno zero): alterna sketch, musica, e battute all’insegna di ironia e nonsense.

Come nacque nel 2003 l’idea di 610 (sei uno zero)?

Greg. Nacque da un “vacuum” estivo nella programmazione di Radio2. Il capostruttura Fabio Brasile ci conosceva grazie ai suoi figli e ci chiese di “tapparlo”. Partimmo con questa idea di un’agenzia di spettacolo col motto: “Sei uno zero? Con noi diventerai qualcuno!” e ha funzionato.

Lillo. Ci avevano chiesto un programma di sketch telefonici ma non ci sentivamo adatti… così abbiamo proposto un programma che facesse esibire artisti improbabili, da qui l’idea di una agenzia di spettacolo chiamata 610… poi nel tempo il concetto di agenzia si è perso ma è rimasto il mondo di personaggi improbabili.

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Tra le varie rubriche, c’è Archeospazzatura, dove si rovista nella spazzatura dei più affermati scrittori e poeti; Che, l'hai visto? rubrica di ricerca di persone scomparse, E se dico di buttarti al fiume? Quali sono quelle a cui tenete di più?

Greg. Tra queste “Che, l’hai visto?” è quella a cui sono più affezionato. L’ho ideata basandomi sull’originale - che mia madre vedeva spesso - distorcendolo con il mio umorismo un po’ cinico.

Lillo. Sono talmente tanti i personaggi di 610 che mi costringe ad avere almeno 100 preferiti. Diciamo che “Che l’hai visto?” mi diverte particolarmente perché è sempre improvvisato.

E quelle a cui non vorreste mai partecipare?

Greg. Ci sono alcuni programmi che non si fanno scrupoli nel voltare pagina da un dramma di vita al momento spensierato, lasciando all’umorista l’arduo compito di alleggerire il momento di pathos. Come ospite di queste trasmissioni, mi son trovato talvolta vittima di grandi imbarazzi. Spero che non mi capiti più, anche se queste esperienze mi hanno stimolato la creazione del comico da strapazzo Franchino.

Lillo. Per me non ce ne sono, anche perché più i personaggi sono assurdi e disadattati e più ci piace farli.

Claudio Gregori

Pasquale Petrolo

Si parla anche di sesso, come con “Olimpiadi del sesso”, o “I porno edulcorati di 610”. Avete delle limitazioni negli argomenti da proporre?

Greg. Pochi, a dire il vero. Beh, ovviamente quelli della decenza e del cattivo gusto, ma questi ce li auto imponiamo. Da un po’ di anni non possiamo più parlar male di Sanremo, come sempre accadeva durante il periodo del festival.

Lillo. No, anche un tema come la pornografia può essere trattato così da non risultare volgare e pesante, o può essere semplicemente molto divertente. Noi proviamo a rendere certi temi solo divertenti.

Qual è il difetto e il pregio di Carolina Di Domenico?

Greg. Di pregi ne ha molti: è professionale ad alti livelli pur non essendo mai algida; conosce perfettamente il mezzo radiofonico e lo usa con intelligenza spavalda. Ha una voce limpida e suadente e ha un’ottima conoscenza della lingua italiana. È simpatica ed empatica, ha uno spiccato senso dell’umorismo, ha i tempi comici e condisce con il suo buonumore ogni nostro sketch. Difetti... non pervenuti.

Lillo. Carolina Di Domenico non ha difetti, è la conduttrice e la donna perfetta!

Il programma va anche su RaiPlay. Tu hai avuto molti successo con Sono Lillo, nato su una piattaforma streaming. Pensi che lo streaming possa dare nuovo impulso alle produzioni, o ancora soffre della mancanza di una linea editoriale precisa?

Lillo. La serie “Sono Lillo” nasce come spunto da una gag, sempre nata in piattaforma, ma poi l’abbiamo sviluppata per raccontare in chiave umoristica la vita di un comico, come percepisce il pubblico e come il pubblico percepisce lui… quindi è stato un processo creativo “circolare” e molto “libero”… è stata una bellissima esperienza.

Avrete altri progetti insieme?

Greg. Senza dubbio, probabilmente in Teatro.

Lillo. Attualmente andiamo avanti con la radio e poi c’è l’attività live per il 2024 in preparazione.

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