Sundance 2018: intervista a Craig William Macneill, regista di ‘Lizzie’ con Chloë Sevigny e Kristen Stewart
Cinema / Drama / Intervista - 26 January 2018 08:00
Mauxa ha intervistato il regista del film “Lizzie” in corso al Sundance Film Festival, con protagoniste Chloë Sevigny e Kristen Stewart
Il Sundance Film Festival che si conclude il 28 gennaio vede in corso il film “Lizzie”, diretto da Craig William Macneill.
La vicenda - tratta da una storia vera - è ambientata nel 1892: Lizzie Borden (Chloë Sevigny) vive con il ricco padre, la matrigna e la sorella a Fall River, nel Massachusetts. Esce poco di casa, con rigide regole imposte dal padre. La famiglia assume la domestica Bridget Sullivan (Kristen Stewart), e tra le due donne nasce un’affinità. Quando il padre e la matrigna sono trovati assassinati, è Lizzie ad essere incolpata anche se il processo proporrà degli imprevisti.
Mauxa ha intervistato il regista Craig William Macneill. Craig ha diretto il film “The Boy” (2015) e la prima stagione della serie televisiva “Channel Zero: Candle Cove” (2016).
D. Come è nata l'idea del film “Lizzie"?
Craig William Macneill. Chloë sviluppò la sceneggiatura diversi anni fa. In origine era ancora progettata per essere una miniserie per la HBO, ma per varie ragioni il lavoro non proseguì. Per coincidenza avevo sempre voluto realizzare un film su Lizzie Borden. Sono cresciuto vicino a Fall River, nel Massachusetts (dove Lizzie ha vissuto) e proprio come tutti gli altri bambini della zona fui perseguitato da racconti di Lizzie Borden per tutta la mia infanzia. Così, quando i miei agenti mi ha mandato il copione da leggere, ho colto al volo l'occasione.
D. Come è avvenuta la scelta del cast con Kristen Stewart e Chloë Sevigny?
Craig William Macneill. Chloë doveva interpretare Lizzie fin dall'inizio, e Kristen Stewart è venuta a bordo come Bridgette nelle prime fasi del processo di sviluppo. Fiona Shaw e io avevamo lavorato insieme su una serie televisiva nel 2016 e loro divennero rapidamente amiche. Sono grato che lei abbia accettato di lavorare al nostro film. E, per fortuna, il resto del nostro grande cast si è riunito con relativa facilità.
D. Secondo te, il processo nei confronti di Lizzie Borden è stata giusto?
Craig William Macneill. Non voglio fare qualche spoiler, ma ho i miei dubbi sul verdetto.
D. Qual è stato l'aspetto più complicato nel girare il film?
Craig William Macneill. La storia si svolge nel New England, ma per ragioni finanziarie abbiamo girato il film a Savannah, in Georgia. Savannah non sembra molto simile al New England, e tanto meno a quella dell’anno 1890. Date le nostre limitate risorse in termini di tempo e di budget, siamo stati costretti a girare molto in interni. Il che era complicato. Di conseguenza abbiamo dovuto progettare accuratamente le riprese, muovere accuratamente i personaggi per veicolare i nostri spazi limitati. E soprattutto usare trucchi artigianali al fine di evitare eventuali elementi architettonici moderni all'interno.
D. Hai effettuato un’accurata preparazione con Chloë Sevigny e Kristen Stewart?
Craig William Macneill. È stato meraviglioso lavorare con Chloe e Kristen. Sono entrambe così di talento e ha portato così tanta verve ai loro personaggi.
Tutte le riprese sono state decise in anticipo, al fine di risparmiare tempo sul nostro programma ristretto, che prevedeva ventitré giorni. Questa preparazione è stata fondamentale per programmare le nostre giornate, ma nulla è stato mai irreversibile. La pianificazione ci ha offerto la libertà di improvvisare sia davanti alla machina da presa che dietro.
D. So che c’è stato un episodio curioso prima delle riprese. Puoi raccontarcelo?
Craig William Macneill. Alcuni di noi hanno trascorso una terribile notte nella casa reale di Lizzie Borden a Fall River, poco prima di iniziare la produzione del film. Mi sono svegliato nel mezzo della notte e non sono riuscito a riaddormentarmi, pernottare in quell’appartamento è un'esperienza sconvolgente. Ho trascorso la successiva ora a vagare per la casa, prendendo dei dettagli unici dei luoghi, pensando al film. Alla fine, mi sono seduto nella stanza in cui è stato scoperto il corpo di Andrew Borden. Ed è stato lì, in quella stanza buia e inquietante, che improvvisamente mi sono reso conto esattamente di come volevo filmare le sequenze dell’omicidio.
D. Ha lavorato alla prima stagione della serie tv horror “Channel Zero”, che racconta di uno psicologo infantile convinto che un cartone animato sia la causa della sparizione del gemello. Come è stata l’esperienza?
Craig William Macneill. Il creatore dello show, Nick Antosca, aveva visto il mio film “The Boy” (2015) e pensò a me per la serie. Voleva che avesse un’atmosfera cinematografica e che ci fosse un regista per tutti e sei gli episodi. Fino ad allora non avevo diretto nulla per la TV, ma per fortuna è proprio ciò che Nick voleva. La serie è interessante nello sviluppo e nell'esecuzione perché ogni stagione si avvicina alle modalità con cui si gira un film. In totale dura circa cinque ore, e le riprese si sono svolte in 42 giorni: è un fitto calendario. Abbiamo dovuto essere creativi e massimizzare le risorse che avevamo a disposizione, che spesso significava non seguire la prassi. In definitiva, la mia esperienza di lavoro sui film indipendenti a basso budget è stata di grande preparazione. È stata un'esperienza incredibile, e sia lo studio che la rete televisiva sono stati di grande aiuto su tutto.
D. Qual è il tuo film preferito e perché?
Craig William Macneill. Ne ho troppi. “Birth” (“Birth - Io sono Sean”) di Jonathan Glazer è il primo che mi viene alla mente. Il tono e l'atmosfera continuano a indugiare nella mia immaginazione, stimolando gran parte del mio lavoro.
D. Qual è il tuo prossimo progetto?
Craig William Macneill. Ho un paio di cose in fase di sviluppo, ma sono troppo superstizioso per parlarne!
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