Indietro tutta 30 e l'ode, intervista a Andrea Delogu

Tv / Intervista - 20 December 2017 09:00

Mauxa ha intervistato in esclusiva la conduttrice televisiva e radiofonica Andrea Delogu.

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Film Knock at the Cabin - Bussano alla porta - video

La seconda serata di "Indietro tutta 30 e l'ode" va in onda questa sera su Rai 2 dalle 21.05.

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Abbiamo intervistato in esclusiva la conduttrice del programma Andrea Delogu.

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D: Cosa hai provato nel raccontare il successo di "Indietro tutta"?

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R: È stato come essere all’università, insieme a due persone come Renzo Arbore e Nino Frassica che hanno inventato un modo di fare televisione che ancora oggi si cerca di copiare. Ho imparato molto sia davanti alle telecamere che durante le riunioni dove mi sono tolta molti dubbi. Nino ti fa sentire subito a tuo agio, nonostante le sue innumerevoli battute è capace di metterti nella condizione di stare serena, Renzo è un mito del piccolo schermo.

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D: Cosa pensi del modello di intrattenimento originale e innovativo introdotto dal programma nel 1987?

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R: Quel tipo di intrattenimento è una satira che assomiglia molto alla televisione di oggi. Era un programma scritto in una sola pagina dove era indicata la scaletta, ciò poteva funzionare solo se interpretato da personalità di un certo livello.

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D: Nel 2016 sei stata nella giuria televisiva di “Sarà Sanremo”, cosa pensi della sezione Nuove Proposte della sessantottesima edizione del Festival?

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R: Le ho viste tutte scritte e devo dire che mi piace tantissimo la canzone di Lorenzo Baglioni, “Il congiuntivo”, è davvero molto divertente e conferma che si può essere originali anche aiutando gli altri.

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D: In merito alla scelta dei venti Campioni in gara, la commissione musicale presieduta dal direttore artistico Claudio Baglioni ha privilegiato le proposte “dei candidati che avessero un'identità artistica e un percorso professionale riconosciuti e riconoscibili, come interpreti musicali”, credi che questo criterio selettivo abbia causato la mancata partecipazione alla kermesse di giovani cantanti provenienti dai talent shows?

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R: Non è detto che chi esce da un talent show non possiede un’identità artistica, una volta conclusa l’esperienza nel programma il pubblico ha una sorta di innamoramento verso di te, hai un anno di tempo per convincere quel pubblico a continuare ad amarti. Emma, Annalisa, Alessandra Amoroso, Marco Mengoni e altri ce l’hanno fatta. Claudio Baglioni ha preferito un pubblico che ha già deciso di amarti.

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Nel 2016 a “Sarà Sanremo” hanno partecipato numerosi cantanti provenienti da talent shows come Lele, La Rua, Carola Campagna e Chiara Grispo e il programma registrò 3 milioni e 122 mila spettatori con uno share del 15.08%. Nell’edizione 2017 di “Sarà Sanremo” la ridotta presenza dell’etichetta talent non ha prodotto un effetto positivo sui risultati di ascolto e il programma ha ottenuto 2 milioni e 38 mila spettatori con l’11.36% di share. 

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D: Il 17 gennaio inizia la seconda stagione di “Dance Dance Dance”, quali sono le principali novità?

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R: Quest’anno anche la competizione è molto più alta in quanto chi ha visto la prima edizione partecipa e vuole vincere. Condurrò il programma insieme a Nicolò De Devitiis, in giuria con Vanessa Incontrada e Luca Tommassini ci saranno due giudici nuovi, Deborah Lettieri, unica ballerina italiana del Crazy Horse e Daniel Ezralow che non ha bisogno di presentazione, il livello si è alzato davvero tanto.

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D: Tra i tuoi immancabili appuntamenti del periodo natalizio c’è anche il cinepanettone?

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R: No, i cinepanettoni me li sono già visti tutti per “Stracult Live Show”, pertanto starò a casa a guardare un classico d’eccezione, “Una poltrona per due”.

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