Incontro con il cantante Michele Bravi: 'Mio nonno mi ha insegnato il valore delle resilielza'
Daily / Intervista - 18 January 2021 19:15
La Geografia del Buio è il nuovo album di Michele Bravi
Michele Bravi pubblica il 29 gennaio il nuovo album La Geografia del Buio. Tra i singolo ci sono La vita breve dei coriandoli e Mantieni il bacio. Il concept album è composto da dieci tracce: il pianoforte che accompagna la voce dell’artista in tutte le tracce è suonato da Andrea Manzoni, e lo strumento risale ai primi anni del '900.
Come la musica ha alleviato il tuo dolore?
Il dolore è un fatto enorme che entra nella tua vita, la straccia. Ma esso deve essere affrontato come si cura una malattia: non è stata la musica a salvarmi, ma la terapia. Il dolore non si può pensare che si auto-curi da solo, va portato in uno studio medico e in un secondo momento giunge la musica. Che può aiutare ad alleviarlo.
Hai avuto amici nel
settore della musica che ti hanno aiutato?
Ho avuto l'opportunità di scoprire l'umanità di persone insospettabili: quel gesto sottile compiuto nei miei confronti, hanno avuto una forza propulsiva. E senza di esse non sarei qui, né avrei completato il lavoro. Parlo anche di Fiorello, di Maria de Filippi, che ha ascoltato questo disco a lungo. Parlo di Federico (Fedez, n.d.r.) – e Chiara (Ferragni, n.d.r.): lui mi invitò ad andare a Los Angeles, e mi incitò ad andare in uno studio di registrazione e io dissi che non ero in grado. Lui mi portò in uno studio, e anche se poi non emerse un lavoro, mi ricordo loro due per la disponibilità, nell'accogliermi a casa loro. Nei primi concerti, loro erano lì a seguirmi.
Come si collega l'aiuto di persone vicine alla realizzazione dell'album?
Riscoprendo il romanzo Il diario di un dolore di Lewis, mi viene da dire che non esiste una persona che ti segna, ma qualcuno che ti indica. C'era una persone che mi ha aiutato, ma poi la lotta l'ho fatta io.
Come si inserisce la tua
terra, l'Umbria in questo progetto?
Sono stato cresciuto dai miei nonni, famiglia di grandi lavoratori. Mio nonno – con cui ancora mi confronto – mi ha insegnato il valore della resilienza. Il dolore c'è nella vita, loro hanno una storia complicata alle spalle. Ciò non significa che non abbiano reagito: pensando all'Umbria mi vengono proprio in mente loro due.
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