Mr Gwyn, a quarantatré anni è uno scrittore stanco del proprio lavoro che, entrando in una galleria d’arte, sente qualcosa muoversi nell’anima quando si rende conto che vuole scrivere ritratti. Non dipingere, nè descrivere. Proprio “scrivere” ritratti di persone, esserne il copista; copiare l’uomo direttamente dall’uomo. Per quanto la cosa sembri folle, nel giro qualche anno, Mr Gwyn realizza il suo scopo. Complici le lampadine “Caterina de’ Medici” (create per spegnersi dopo 32 giorni) , la musica in loop di David Barber, la sua segretaria Rebecca (nonché primo ritratto) e le altre otto persone che sono disposte a prendere parte al progetto. Piano piano Mr Gwyn carpisce la loro unicità, la loro essenza. Li mette completamente a nudo. Lui che al contrario non si svela mai troppo e che, una volta terminato il proprio lavoro, sparisce.
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